mercoledì 10 agosto 2011

L'AMICIZIA....

"…io non ascoltavo, ero altrove, e seguivo le vie del mio pensiero. Chiusa nella mia stanza ero chiusa in me stessa. E vivevo." (Federica Liberati) "la morte del singolo è la benefica condizione che permette la continuazione della vita in altri individui nuovi per altro progetto e per nuova selezione. E’ il modo per cui si consente alla specie nuova flessibilità" (Marco Marchetti "l’età della vita") Siamo composti dalle stesse particelle che una volta abbandonato un corpo, si ridistribuiscono in altri…Spesso capita di incontrare persone che sembra di conoscere da sempre: forse un’elevata percentuale delle nostre molecole in passato ha vissuto in uno stesso corpo… L’empatia nasce tra coloro che un tempo facevano parte di un medesimo essere vivente…
"
Queste affermazioni del Maestro mi hanno riportata ai tempi dei neoplatonici, dove Plotino sulla scia di Parmenide e Platone dichiarava come L'Uno fosse la prima e unica realtà sussistente: prima di tutto ciò che esiste. Assegnare ragioni all'Uno è peraltro impossibile, è la fonte di ogni ragione: la
Visione suggestiva, mistica, forse un po’ sorpassata: però di fatto queste riflessioni mi portano a convincermi sempre più che non solo siamo parte del mondo, ma anche di tutto l’universo, e quindi siamo una parte dell’infinito. Di conseguenza per far parte di un infinito, è infinito ognuno di noi…E legami che si creano tra gli individui sebbene istintivi si rivelano spesso in tutta la loro complessità, potrebbero quindi essere incompleti: un infinito non può penetrare un altro infinito, né fisicamente nè psicologicamente (mi ricordo Zenone di Elea e il paradosso di Achille e la tartaruga…). Eppure questi avvengono, li avvertiamo, li viviamo, poiche riconosciamo che qualcosa nei lunghi processi evolutivi ci ha accomunati. Peraltro è il mantenimento di uno stato di ordine estremamente improbabile.
Da quel giorno di riflessione mi sono resa conto che gran parte delle mie scelte non erano mai state casuali, ma sempre indirizzate verso qualcosa di familiare. Le amicizie che spesso mi sono sembrate spontanee, in realtà forse non lo sono mai state poi così tanto. Siamo parti di infinito, che cercano in questo marasma di particelle qualcosa che un tempo è appartenuto ad entrambi.
Tutti noi, esseri viventi, partecipiamo di una proprietà comune, cui facciamo riferimento quando parliamo di materia vivente[…]L’immortalità della vita appare immediatamente quando si consideri come si riproducono gli esseri unicellulari che, dividendosi per mitosi, originano nuovi individui disperdendo in questi tutta la forma ed il progetto di cui sono costituiti. […]Capacità creativa della negazione!" necessità del donare fa parte della sua natura, ma non perché ne abbia bisogno. L'Uno genera in maniera assolutamente disinteressata e involontaria gli stadi a sé inferiori. Questi stadi non sono temporalmente isolati, ma si susseguono lungo un processo costante, in un ordine eterno… "Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno a cui comunicarla". Così la natura non ama affatto l'isolamento e cerca sempre di appoggiarsi, per così dire, a un sostegno, che è tanto più dolce quanto più è caro l’amico" CICERONE, De amicitia Sicuramente l’isolamento non è insito nella nostra natura: per quanto individualisti ci ostiniamo ad essere, dipendiamo necessariamente dalla presenza degli altri, e non solo per la condivisione dello splendore di questo mondo. E fra migliaia di persone riusciamo sempre a trovare chi, nel bene o nel male, si trova sulla nostra stessa lunghezza d’onda. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi…Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano".
A. de SAINT EXUPERY, Il piccolo principe, 1943
Ed anche in questo semplice testo si trovano le dinamiche piu profonde dell’amicizia: il legame nasce ed è perpetuo, presente in ogni circostanza della vita…indistruttibile, indelebile. L’amicizia e l’amore sono moltiplicatori, non vengono suddivisi tra le persone degne di riceverne….Rende quella persona diversa e piena di piccole cose che in apparenza sembrano appartenere solamente a lei.
Una notte serena,una lontananza infinita, ma nulla ho perduto di lei,silenziosa
il rigo di luce della stella caduta ha scritto sull’attimo
il mio desiderio felice
di esserle sempre vicino. (Mario Felici)
Tempo, materia, spazi, distanze…Non ci interessano: il pensiero ci porta oltre e il legame con le persone che possiedono qualcosa che un tempo fu in un corpo comune non può fermarsi: si è sempre essere vicini, e ci si segue costantemente nel percorso della vita, nonostante ci si veda fisicamente molto poco. È questa l’essenza più profonda dell’amicizia, dell’amore e se meglio vogliamo intenderci: delle relazioni interpersonali più vere.
Da un piccolo dibattito, dalla lettura di qualche brano, e dalla mia esperienza personale ho voluto percorrere questo ragionamento. Molto flessibile ovviamente; e tutto sommato non è nemmeno così contrastante con il mio solito cinismo, che poi di fatto potrebbe essere un meccanismo di difesa…
Tutto questo per dire che certe relazioni sono indistruttibili e indissolubili…Nel bene, o nel male si è perpetuamente legati, e fondamentalmente il distacco non esiste. Se questo è positivo o negativo non so dirlo: certo è che, anche in condizioni di abbandono più assoluto, pur solamente per il fatto di vivere non ci si può definire soli. "Non occorre che tu esca di casa. Resta al tuo tavolo e ascolta" (F. Kafka) Federica Liberati

il tempo è materiale? Difficile risposta…Ne percepiamo lo scorrere, ma è qualcosa di astratto o di concreto? Einstein diceva che l’energia nasce da una massa moltiplicata per una velocità… E=mc*2… La velocità della luce se la massa diventasse zero sarebbe nulla, anche il tempo quindi…Può esistere tempo senza massa?? No! Dunque esso è materia! E se noi siamo materia, siamo anche tempo: ed ecco che le più strane idee che vagavano dentro di me si sono presentate alla mia coscienza… Pensieri che mi attanagliavano la mente da anni: la convinzione di essere parte del mondo, di essere un aggregato di atomi, la consapevolezza di reggermi su delicati equilibri chimici che governano e dirigono l’orchestra del nostro corpo e della nostra emotività…

2 commenti:

  1. proprio in questo periodo condivido del tempo, sempre troppo poco con una persona che è "dentro" di me da sempre e che purtroppo ma inevitabilmente da 20 anni a questa parte vedevo una volta ogni 2-3 anni quando andava bene. Se non siamo fatti degli stessi atomi di certo siamo parte della stessa anima o come mi piace pensare, siamo la stessa anima. Credo che sia una cosa che può arrivare a dare senso alla vita senza altre spiegazioni, ultimamente ci basta uno sguardo senza nemmeno una parola per non avere altre domande. Se hai di queste persone, non avresti bisogno di tenertele vicine, ma se ti capita, fallo ;)

    RispondiElimina
  2. ultimamente ci basta uno sguardo senza nemmeno una parola per non avere altre domande. Se hai di queste persone, non avresti bisogno di tenertele vicine, ma se ti capita, fallo ;)

    RispondiElimina